Agrivoltaico: i vantaggi di un impianto fotovoltaico in agricoltura.

agrivoltaico

L’agrivoltaico è ormai una realtà.

Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a investimenti senza eguali nel settore delle tecnologie agricole. Dal rapporto sul tema “AgriFoodTech 2019” di AgFunder, i finanziamenti in favore delle startup agtech sono aumentati del 900% tra il 2013 e il 2019, passando da $2,2 miliardi a $19,8 miliardi.

Tale tendenza è la conferma di quanto l’agricoltura rappresenti un tasto dolente, con le sue 9 giga tonnellate di anidride carbonica, prodotte ogni anno, e il 26% delle emissioni globali totali.

Questo perchè sistemi che supportano la coltivazione, la spedizione e la lavorazione degli alimenti costituiscono un terzo dei gas che intrappolano il calore.

Dal momento che è altamente improbabile che una soluzione a tale problema a danno dell’ambiente derivi dai governi, non ci resta che affidarci alla tecnologia.

Gli studi di settore.

Alcuni cambiamenti positivi sono già in corso, basti pensare che le carni a base vegetale offrono una riduzione delle emissioni del 90% e stanno diventando sempre più gettonate. Se raggiungessero una quota di mercato del 10%, ridurrebbero i gas serra di circa 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno. La carne coltivata potrebbe avere un impatto ancora maggiore.

Persino l’applicazione di fertilizzanti di precisione, basata su immagini di droni e analisi avanzate, consente di risparmiare denaro ed emissioni associate ai fertilizzanti azotati.

Allora cosa ci manca per essere totalmente sostenibili? Esistono alcune tecnologie che includono il sequestro del carbonio nel suolo, l’interramento della biomassa come biochar, l’acquacoltura di alghe e la produzione di fertilizzanti a zero emissioni di carbonio. Secondo l’analisi predefinita in CRANE, ognuno di questi potrebbe ridurre le emissioni di oltre 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Questo sistema si chiama agrivoltaico ed è un approccio che, unendo l’agricoltura con la produzione di energia solare, permette di offrire benefici per il raccolto, lo sfruttamento delle risorse e l’efficienza energetica.

In cosa consiste l’agrivoltaico.

Questo tipo di approccio permette di introdurre l’energia solare prodotta dal fotovoltaico nelle aziende agricole, integrandola con quella delle colture e con l’allevamento: i pannelli fotovoltaici vengono posizionati nei campi, con sistemazione “mobile” così da seguire il movimento del sole e a determinate altezze e geometrie che consentono le lavorazioni agricole e il pascolo.

È una forma di convivenza molto vantaggiosa ai fini della decarbonizzazione del nostro sistema energetico, ma anche per la sostenibilità del sistema agricolo e la redditività a lungo termine delle aziende di settore.

Conciliare l’agricoltura con la produzione di energia e la sostenibilità ambientale è dunque possibile. Con l’agrivoltaico, la produzione agricola non viene intaccata e l’energia viene prodotta senza consumo di suolo ed emissioni inquinanti in atmosfera.

I vantaggi dell’agrivoltaico.

Intorno a questo tema ancora oggi permane un po’ di scetticismo, in relazione soprattutto all’eventuale perdita di produttività delle piante, dovuta alla minore illuminazione del suolo. Alcuni esempi dimostrano invece che se per alcune specie non vi è alcun impatto, per altre può esservi addirittura un aumento della produzione. E’ stato evidenziato a tal proposito come l’ambiente sotto i pannelli sia più fresco d’estate, riducendo i tassi di evaporazione nella stagione calda e provocando meno stress alle piante.

Quali sono quindi i principali vantaggi dell’agrivoltaico:

  • Contributo all’innovazione aziendale.
  • Minori rischi rispetto all’agricoltura tradizionale: dove la qualità del raccolto o il rischio di perdita del raccolto è fortemente dipendente dalle condizioni meteorologiche.
  • Risparmio significativo del consumo d’acqua. I pannelli forniscono una disposizione di ombreggiatura alle piante riducendo la loro perdita di evaporazione, che a sua volta richiede meno acqua per le colture.
  • Migliore produttività rispetto all’agricoltura tradizionale. Dagli studi condotti dal For Solar Energy Systems del Fraunhofer Institute si evidenzia che i sistemi agrivoltaici aumentano la produttività del terreno fino al 60%.

Un contribuito all’efficienza energetica.

Secondo le stime di Legambiente, Greenpeace, Italia solare e Wwf, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico servono 80 GW di installazioni: almeno il 30% circa da realizzare su tetti e terreni industriali o contaminati, la parte restante su 50-70.000 ettari di terreni agricoli, pari allo 0,4-0,6% della superficie agricola utile (SAU).

Gli incentivi per il fotovoltaico.

La nuova PAC (politica agricola comune), in vigore a partire dal 2023, sarà più focalizzata sull’utilizzo e produzione dell’energia da fonti rinnovabili. In linea con gli obiettivi previsti l’attuazione di soluzioni agrivoltaiche può favorire lo sviluppo rurale senza tuttavia essere da ostacolo per la diffusione di fonti di energia rinnovabile.

Conclusioni.

L’agrivoltaico si propone dunque come nuova frontiera in grado di tenere unite l’agricoltura e la transizione energetica. L’Unione Europea si trova ad affrontare una grande sfida futura: configurarsi come leader nella ricerca e implementazione di soluzioni intelligenti che guidino il pianeta verso la produzione di energia pulita e di un’agricoltura sostenibile.

Un contributo al miglioramento dell’efficienza energetica attraverso fonti rinnovabili non solo è possibile, ma necessario. Non più rimandabile.

Ecco perché è fondamentale rivolgersi ai professionisti del settore per una corretta installazione dei pannelli fotovoltaici. E’ importante che sappiano seguire il cliente per tutto il percorso che va dalla progettazione alla manutenzione nel tempo.

Per domande, dubbi o consulenze non esitate a contattare il team di Pvk.

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